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KASABIAN NME (18/01/2014)
Dando il calcio d’inizio alla nostra panoramica della musica più eccitante di quest’anno, i Kasabian ci parlano del loro “pericoloso” nuovo album.
In una grande stanza con spogli muri grigi, dentro una enorme casa appena fuori Leicester, Tom Meighan non riesce a contenere l’eccitazione per l’album che i Kasabian hanno quasi finito di realizzare. “Non sono mai stato più eccitato di così,” dice. “L’album è un vero e proprio ‘vaffanculo’ a chiunque ci critica o ci sbraita contro, e dice che non siamo in grado di fare musica come questa. È un fottutissimo ‘mettetevelo in quel posto’.
Ci sono molte band che provano a fare questo tipo di musica, ma falliscono perché non hanno canzoni. Il processo inizia in modo semplice. Serge crea una demo e poi ci lavoriamo sopra, e poi la modifica con benzina per razzi e azoto liquido ed è netta, scoppiettante, ti colpisce. È una droga molto, molto, molto, molto pericolosa quella che abbiamo creato. Non riesco a distogliere la testa da questa musica. È rock’n’roll, ha la giusta brutalità ed è tagliente, ma siamo anche tornati all’elettronica e siamo andati anche oltre. Cos’altro possiamo fare? È un proiettile d’argento, amico. È fantastico. Va oltre tutto ciò che abbiamo realizzato fino ad ora. Abbiamo superato molti limiti, ma questo album è anche di più. Questo è hardcore. Vogliamo farlo uscire e lasciare che le persone si agitino accompagnate dal suo sound. Lasciamo che se ne preoccupino loro. E poi ricavarne un dannatissimo tour.”
Atteso per giugno, il quinto album dei Kasabian segue “Velociraptor!” del 2011, un album che li ha resi grandi abbastanza per diventare headliner al Reading & Leeds nel 2012 e al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra nel 2013. Tutte le 13 canzoni, molto deliberatamente, avranno titoli composti da una sola parola, ma il titolo dell’album è ancora un segreto a causa, dice la mente creativa della band, Serge Pizzorno, seduto vicino a Meighan, “del modo in cui lo lanceremo”. La maggior parte del disco – ad eccezione di alcune parti di batteria e voce incise nello studio State Of The Ark di Londra – è stata registrata qui nello studio casalingo di Pizzorno. Qui dentro, tra i mixing desks e gli strumenti, troviamo una copia di Scootering magazine, un mucchio di piume, una bandiera italiana, una bandiera dei Kasabian e una placca con su inciso ‘The Sergery’.
Pizzorno estrae il suo iPod per farci sentire quattro delle nuove canzoni: Treat, Ezz-Eh, Explodes, e il brano di apertura e probabile primo singolo, Bumblebee. Secondo Pizzorno le canzoni di questo album si possono suddividere in tre categorie: bangers, mistiche e da falò. Oggi esamineremo le prime due.
Mentre i brani suonano, Pizzorno e Meighan si lanciano occhiate, ballano, e sussurrano alcune piccole cose che hanno notato: cose che Pizzorno ha aggiunto dall’ultima volta che Meighan ha ascoltato i brani, un mese fa, cose che hanno bisogno di essere modificate. Ad un certo punto della lunga ed euforica Treat, nella quale Tom e Serge si dividono la parte di vocals, i loro occhi si incontrano e ridono. Pizzorno spiega: “C’è un punto in cui la musica si abbassa e si sente solo la parola ‘Leicester’. È un vero e proprio hip-hop drop in stile old school, ed è come se fosse sbagliato ma stupefacente allo stesso tempo. Un piccolo cenno con la testa.”
Questo non è l’unico accenno alla città natale della band. Con un nome che deriva dal dialetto di Leicester, Ezz-Eh – un potente banger electro – ha un ritornello che dice: “Horsemeat in the burgers, people commit murders/Everyone’s on bugle, we’re being watched by Google”. Della quale Meighan dice: “E’ una comica. E’ come un cartone animato. E’punk. Non abbiamo mai fatto niente come questa canzone. E’ trashy. E’ sporca. E’ Leicester.” Pizzorno approfondisce: “ E’ più simile ad una conversazione che io e Tom potremmo avere alle sei del mattino. Stupidaggini che dici quando pensi di avere appena avuto le deduzioni più brillanti, e poi il mattino dopo pensi…cosa?”
Il testo è molto più autoreferenziale in Explodes, un brano pieno di suoni profondi e rumori sordi e momenti che ricordano vagamente le parti recupera-il-fiato in The Fat Of The Land dei Prodigy. Dice Pizzorno: “Tratta dello scrivere, veramente. Andare a quelle profondità. Chiunque abbia lavorato duramente come noi per creare qualcosa sa che arrivi ad un punto in cui non sai più chi sei e puoi letteralmente sentire che la tua testa sta collassando. Ma questo è il punto – produci buona arte solo quando ti lasci stritolare.”
Suggerisco che c’è un po’ di synth alla Pet Shop Boys nella canzone. Lui sussulta e dichiara: “E’ più Frankie Knuckles. Tipo acid house Chicago ’91. Un accenno al periodo in cui stavamo crescendo. Keith (Richards) parla sempre di Chuck Berry e John Lee Hooker, perchè è da lì che lui arriva. Noi invece arriviamo da Slipmatt e Top Buzz. Quindi, facendo una canzone come questa è un po’ come se realizzassimo un brano blues con uno slide, come erano soliti fare gli STones.”
Poi c’è Bumblebee, la più grande di tutte. E’ stata la prima ad essere completata da Sergio per l’album, a cui la melodia è venuta in mente dopo essere stato all’ Africa Express di Damon Albarn in Granary Square a Londra, nel Settembre 2012.
Parla della connessione dei Kasabian con i loro fans.
“Non avevo ancora un titolo e mio figlio Ennio l’ha chiamata ‘Busy Bee’, dice Pizzorno. “Ho pensato che avesse detto ‘bumblebee’ e ho pensato, ‘E’ un titolo sorprendente’. Gli esseri umani non potrebbero esistere senza le api, e la canzone parla di noi e dei fans che ci uniamo e raggiungiamo un livello superiore grazie a loro – i nostri fans sono i nostri calabroni. Senza di loro siamo fottuti. Senza di loro che si occupano dell’impollinazione, siamo finiti.”
Questo porta Meighan a dichiarare: “Bumblebee inizia tutto per me. Quando la senti iniziare è come.. ‘Siamo tornati.’ Dal vivo sarà magnifica, quando irromperà. Ha anche un elemento Black Sabbath. Loro venivano dalle Midlands, così come noi. È un album molto Midlands. Trasmette l’idea che siamo dell’Inghilterra centrale.” Di nuovo, Pizzorno approfondisce: “Ma ha altrettanto in comune con i Beastie Boys e Flying Lotus.”
Tornati in casa, dopo che Meighan se l’è svignata in un taxi, Pizzorno descrive tutti i musicisti le cui idee, filosofie e suoni lo hanno influenzato per questo album. Il compositore italiano Ennio Morricone viene nominato spesso, un uomo che Pizzorno ama così tanto da chiamare suo figlio come lui. Ci sono anche i Prodigy, i Chemical Brothers, Madlib, Lee ‘Scratch’ Perry, Beak, Frankie Knuckles, Slipmatt, Top Buzz, John Carpeneter, Led Zeppelin, Nirvana, Chase & Status, Tangerine Dream, Joe Strummer, George Harrison, Quakers e Beck, la cui idea ‘Song Reader’ lo ha impressionato così tanto quando la ha sentita alla radio, che ha dovuto accostare la macchina e “prendersi un attimo”.
Dice: “Ho pensato, ‘Cazzo, è la cosa più grandiosa che abbia mai sentito’. Oggi e in questo secolo. ‘Devi suonarla,’ e non pubblicarla mai così che nessuno sappia come suona. È così bella.”
Descrive l’idea di Beck come “una mossa”, espressione che utilizza molto quando parla di audaci decisioni artistiche di altri musicisti. Quella che ha influenzato il suo approccio per questo album è Yeezus di Kanye West. “Le mosse che ha fatto, per la persona che è e per quanto mainstream è, tanto di cappello,” dice. “Nella musica rock non credo che nessuno abbia mai fatto scelte del genere. Non dico di suonare come Kanye, ma di dire ‘Chi se ne frega’. Volevo fare lo stesso. Voglio che le persone sentano una rock band che suona la chitarra, ma che non è solo una rock band. Il sound del disco era stato già costruito, ma Yeezus ha rinforzato il mio bisogno di fare mosse, di canzoni da sette minuti che si fermano a metà e cambiano, di sintetizzatori troppo forti, di testi che sono una lotta. Siamo una grande band e c’è molto che possiamo fare. Non vogliamo semplicemente stare lì sul palco.”
Pizzorno ama anche i Death Grips. “Sono semplicemente…senza compromessi. Fanno quello che vogliono e lo pubblicano. Sono ascolti molto complicati, ma non puoi negarlo. E’ tipo techno punk. E’ fenomenale. Quella canzone, ‘Guillotine’, è così bella – ci puoi svuotare una stanza.
C’è una band che si chiama Toy, sono venuti nel nostro camerino e hanno iniziano a mettere i pezzi più ovvi di Sonic Youth, ed ero seduto li e ho pensato, ‘Ora metto su un pezzo io’ e ho scelto i Death Grips e la stanza si è svuotata. Erano tutti spaventati. E ho pensato, ‘Questo è quanto.’”
Questo non significa che il nuovo album dei Kasabian è pieno di suoni brutali. Pizzorno vuole spingere la band fin dove non è mai stata, ma sa anche che hanno bisogno di enormi inni da festival, specialmente se la tanto nominata partecipazione a Glastonbury di quest’anno fosse vera. “Non sono un idiota. Siamo pienamente consapevoli di ciò che siamo e di ciò che significhiamo per la gente. A noi si associano canzoni epiche e grandi ritornelli e ne siamo orgogliosi. Vogliamo 50 o 60.000 persone che vengano ai nostri concerti e passino una serata memorabile. Ma voglio anche infilarci quell’altra faccia della medaglia così che la gente possa dire, ‘Wow, c’è tanta carne al fuoco.’”
E non solo musicalmente. Tre canzoni dell’album, nessuna delle quali è stata suonata oggi, riguardano tematiche profondamente nascoste nel cervello di Pizzorno. La prima, Kid, è ispirata all’artista Londinese Carrie Reichardt e i suoi mosaici Mad in England. Dichiara Pizzorno: “Sono stupefacenti. Bang, perde la ‘E’, andata, è perfetto. Il primo verso ti schiaccia, il secondo è il ritorno e il ritornello dice: ‘All the kids will say we’ll live to fight another day’. È un brano gigantesco ed epico.” La seconda canzone, Glass, parla di cosa succederebbe “se ti fermassi e pensassi a quanto potere abbiamo”. Spiega: “Con tutta la storia dell’evasione fiscale di Starbucks, se ci unissimo tutti e dicessimo, ‘Bene, nessuno va più da Starbucks,’ ci vorrebbe solo una settimana per distruggere la compagnia.” La terza, che chiude l’album, ‘SPS’ (forma breve per Scissor Paper Stone), è stata scritta per e su Tom. Pizzorno afferma: “Scrivi delle esperienze che fai. È difficile trovare soggetti quando la tua vita procede…bè lo sai. Ma io e Tom ci troviamo così spesso sull’autobus alle sette o alle otto del mattino, e si tratta di avere una colonna sonora per quel momento, quando pensi, ‘Cazzo, sarebbe fantastico se ci fosse una canzone che parla di questo.’ Quando si è gli ultimi due a restare in piedi e si pensa ‘Cazzo, devo assolutamente andare a dormire,’ e poi dici, ‘Ancora un’altra canzone.’ Parla del gioco di chi può stare sveglio più a lungo.”
Tutto questo è Pizzorno che crea quello che lui chiama “future rock’n’roll. “Ci penso tutto il tempo,” sostiene. “C’è musica elettronica incredibile che viene realizzata, così come musica rock incredibile. Nessuno le ha combinate. Per ora. E io ci sono andato molto vicino.”
Il che lascia a Tom il Compito di porgere il guanto di sfida con un commento che ha fatto prima, mentre non riusciva a contenere l’eccitazione: “Sono preoccupato per tutte le altre band.”
Cosa sappiamo dell’album fino ad ora.
TREAT
Tom: Treat, più di tutto, parla di guardarsi allo specchio, guardare il lato negativo di sé. Io e Serge abbiamo un lato positivo e uno negativo. Lui è il mio gemello diabolico e io sono il suo, è vero. È il lancio di una moneta, due lati, due facce.
EXPLODES
Serge: Parla di prendere carta e penna e creare qualcosa.
EZZ-EH
Serge: Il testo sono solo slogan. “The wrong men have the power, turning my milk sour. And I’m coping with disorders. Come questo. Tutti abbiamo dei disordini. Il mio è che se non so dov’è il telecomando, impazzisco.
SPS
Tom: E’ una canzone su di me, e la canta Sergio. E’bellissima, un complimento, ma la fregatura è che dovrò scriverne una in cambio ora.
BUMBLEBEE
Questa sarà probabilmente la canzone di apertura ai concerti. Il video dovrebbe contenere un pogo, girato meravigliosamente.
KID
C’è un artista, Carrie Reichardt, che fa una serie di lavori chiamati Mad in England – ne ho uno – ed è incredibile. Ho semplicemente pensato che Mad in England fosse un’idea sorprendente. Posso immaginare questo brano che ispira le persone.
GLASS
Questa deriva dall’idea che, se le persone si unissero come collettività potremmo fare molti danni. Come quando hanno bloccato la stazione petrolifera e non abbiamo avuto benzina per tre giorni. C’è potere in tutto ciò.
I Kasabian su…
…LE NUOVE BAND
Serge: Forse la cosa sbagliata di molte nuove band oggigiorno è che sono troppo ponderate. Non vogliono dire cose che offendano o che possano essere male interpretate. A noi non interessava. Facevamo tutte le nostre prime interviste in modo spericolato.
…LA RELAZIONE FRA TOM E SERGE
Serge: Tom e mia moglie sono le uniche persone al mondo che ascolto. Se Tom dice ‘Ti devo parlare’, io rispondo, ‘Passa di qui, andiamo.’ Con tutti gli altri dico, ‘Appena avrò tempo’. Questo è il livello.
Tom: Abbiamo bisogno di tempo per stare soli, perchè quando torniamo insieme di nuovo è adorabile. Potrei facilmente passare da lui di venerdì, e dire ‘Tutto bene, Serge? Facciamo festa e facciamoci una chiacchierata.’
…IDEE SBAGLIATE
Tom: La più grossa è che siamo una band indie. Che stiamo nella stessa scatola con Shed Seven e The Bluetones e i fottuti Supergrass. Siamo una band rock’n’roll, siamo fusion, semplicemente questo. Odio quella parola ‘indie’. Noi siamo future rock’n’roll.
…LA MUSICA SPERIMENTALE DI SERGIO
Serge: Ho alcune musiche che non potrebbero mai stare in un album dei Kasabian, tipo krautrock elettronico strumentale di 20 minuti. Ma sono cose per un altro tempo ed un altro luogo. Tutti i miei brani iniziano come strani momenti di synth e poi li trasformo in canzoni. Se non le costruissi sarebbero sono strani bits di sintetizzatore. Potrei, dopo il disco, quando tutti sanno come suona la canzone finita, pubblicare i demo di lavorazione.
…TWITTER
Serge: Siamo, tipo, l’ultima band che non deve fare quello che le band di oggi devono fare. Non ho Twitter. Serve a vendere più album? Più biglietti? OK, hai 100.000.000 visualizzazioni su youtube, ma puoi fare un tutto esaurito alla O2? Probabilmente no.
…IL POTERE DEI KASABIAN
Serge: Il potere che abbiamo unisce le persone, e da lì loro lo portano dove deve andare. Perché io non so nessuna risposta. Non sono qualificato per dire niente a nessuno. Ma penso che riuniamo abbastanza persone assieme per far succedere le cose.
I DETTAGLI
Titolo: sconosciuto
Data di pubblicazione: Giugno
Produttore: Serge Pizzorno
Registrato a: State Of The Ark, Londra; The Sergery, Leicester
Sergio dice: Non avrei potuto fare questo album all’inizio. Avevo bisogno di realizzare quattro album prima di questo disco, sai. È un distillato di Kasabian. È quello che siamo in essenza.
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