I Kasabian sono stati in Italia per promuovere il nuovo album For Crying Out Loud, in uscita il 5 maggio.
Hanno rilasciato varie interviste a diversi quotidiani e settimanali italiani, di seguito una raccolta di tutto:
I Kasabian sono stati in Italia per promuovere il nuovo album For Crying Out Loud, in uscita il 5 maggio.
Hanno rilasciato varie interviste a diversi quotidiani e settimanali italiani, di seguito una raccolta di tutto:
Non vedevo i Kasabian live da quasi due anni e l’attesa era tanta, tantissima. Primo, perché so quanta energia si sprigiona in un loro concerto ed è un’onda travolgente, secondo perché non vedevo l’ora di ascoltare le nuove canzoni.
Prima del concerto alla O2 Forum Kentish Town di Londra avevo già sentito il primo singolo, You’re In Love With a Psycho, amato al primo ascolto, Comeback Kid, buona colonna sonora per Fifa 2017 e onesto pezzo rock, Ill Ray (The King), decisamente la mia preferita finora, Bless This Acid House, la meno preferita finora.
Ah, dimenticavo Put Your Life On It…appunto.
Purtroppo non avevo sorprese sulla setlist visto che ho partecipato alla terza e ultima data londinese, il 20 aprile 2017, quindi sapevo già più o meno cosa aspettarmi, però ero curiosa. Sono arrivata alla venue intorno alle 17,30 dopo aver volato da Roma nella mattinata. Giusto il tempo di posare lo zaino a casa di un’amica e fare un giro veloce di shopping a Oxford Street. Poi bus fino a Kentish Town, una delle zone più amate di Londra. Il Forum è un locale da circa 2350 posti su tre livelli, il parterre stretto e largo più due gallerie superiori, da poco presa in gestione dalla compagnia telefonica O2.
In fila c’erano già una ventina di persone, infatti ordinatamente mi è stato assegnato proprio il numero 20, che garantiva la prima fila, quindi sono stata un ‘ora e mezza tranquilla a chiacchierare con le altre persone. Si aggiravano anche delle telecamere e probabilmente erano quelle della BBC, infatti l’8 maggio andrà in onda uno speciale sulla band.
Alle 19 puntuali si aprono le porte e come avevo previsto ho tranquillamente preso un posto in prima fila. La novità sui biglietti è che per entrare ora serve la carta di credito con cui si è acquistato il biglietto e il documento di riconoscimento, l’evento infatti era paperless, senza cartaceo appunto.
Poco prima delle 20 sale sul palco la band di supporto, i Cabbage. Una band davvero interessante, tra il punk e il rock, un po’ sottotono dato i problemi avuti la sera precedente (il cantante è stato accusato di molestie sessuali per aver palpato una ragazzina in prima fila). Ma la qualità c’è, secondo me faranno strada. Alle 21 ecco i Kasabian! Preceduti da squilli di trombe (letteralmente), il concerto si apre con Comeback Kid.
Devo dire che live il pezzo gira molto bene, è coinvolgente, fa saltare il pubblico, è un giusto kick off.
Ma il seguito devo dire che a paragone è ancora più forte. Il secondo e il terzo brano sono Bumblebee e Underdog e dopo una doppietta così sei già quasi alla maschera di ossigeno. Il rock è potente, il suono dalla prima fila purtroppo non è il massimo. Il posto piccolo e la vicinanza alle casse provocano spesso impasti di suono e non si può godere bene della forza rock delle chitarre.
Tom è in formissima, voce pulita e potente, energia a mille, trascinatore di folle come suo solito. Si vede che è felice, l’accoglienza del pubblico lo esalta.
Eeez-Eh è acclamatissima dalla folla e si balla come sempre, il finale è un mash-up con Around the World dei Daft Punk, solo per nostalgici degli anni ’90. Il brano è seguito da Shoot the Runner, che è un pezzo classico che ha sempre una gran risposta, ma personalmente mi ha un po’ stancato.
Alla sesta canzone arriva il momento di You’re In Love With a Psycho. Suonato live è divertente e ti dà quei tre minuti per cantartela con allegria senza dover saltare o stancarsi. Forse rende un po’ meno rispetto alla versione in studio, anche perché i coretti di Sergio non sono proprio intonatissimi.
A seguire Club Foot e La Fee Verte. Il primo è un inno classico che scatena sempre il rocker che è in noi, la seconda è un trip psichedelico che mi lascia sognante appoggiata alla barriera. Le luci verdi e la voce da folletto di Sergio trascinano in un mondo di fate. E ti chiedi perché non faccia più canzoni così. Ma andiamo avanti. Re-Wired è la canzone giusta per alzare i livelli di energia e preparare a Bless This Acid House.
La risposta del pubblico al nuovo brano è ottima, è un rock anthem un po’ da teenager che si presta a cori e a salti scatenati, dal vivo funziona benissimo.
Treat e Empire seguono e messe vicine funzionano bene anche se sono due canzoni completamente diverse, apprezzo la scelta.
Ill Ray è un bomba. Bomba, totale. Non si è capito più nulla, le mie gambe saltavano da sole e finalmente c’è stato un po’ di moshpit da parte di un pubblico sostanzialmente tranquillo. Per me questo pezzo è già un classico, nient’altro da dire.
La chiusura è sempre affidata a L.S.F., mentre i tre brani dei bis sono Stevie, Vlad the Impaler e Fire, una tripletta al fulmicotone. Su Vlad è salito sul palco Noel Fielding, non mascherato, ma indossando un poncho che ha comunque portato scompiglio.
Il 22 aprile sono poi volata a Dublino per vedere l’ultima tappa di questo intimate tour.
L’Olympia Theatre è una venue meravigliosa, un vecchio teatro barocco da 700 posti, non potevano scegliere un posto più bello per un concerto. Anche qui il parterre era molto piccolo e diviso in due da una barriera centrale, in questo modo non c’era possibilità di avere sovrafollamento nelle prime file dato che solo 60 persone potevano accedere alla zona immediatamente davanti al palco.
La scaletta è stata la stessa, ma la risposta del pubblico irlandese è stata clamorosa. Ancora prima di iniziare il concerto il pubblico ha intonato LSF per chiamare la band sul palco. Alla fine di Eeez-Eh e di Vlad hanno continuato a cantare per così tanto tempo che la band ha iniziato a improvvisare con gli strumenti per stargli dietro. E questa è una cosa che in tanti anni di concerti non avevo mai visto. Penso neanche loro, infatti ho visto proprio sulle facce, non lo stupore, ma la felicità di essere così tanto apprezzati. Inoltre ho realizzato ancora di più quanto siano bravi come musicisti, hanno continuato a stare dietro al pubblico per buoni cinque minuti divertendosi e suonando, come ogni musicista dovrebbe fare.
Altra variazione è che su Treat Sergio non è sceso tra la folla come al solito, ma invece ha fatto un’incursione sulla balconata scatenando gli applausi del pubblico. Il che mi ha ricordato tanto il meraviglioso concerto alla Royal Albert Hall del 2013. I Kasabian sono decisamente una band da teatro. Il contrasto tra il posto e la loro musica crea un connubio perfetto.
Alla fine il giudizio complessivo è che la band è sempre da 10 e lode quando suona dal vivo, hanno anima, hanno tecnica e un bel suono. Sono da rivedere cento volte. I pezzi nuovi forse sono ancora da sistemare un po’, ma è normale, un tour così è fatto proprio per testarli. Che dire, ci vediamo a luglio in Italia!
I Kasabian sono tornati con un altro singolo spiazzante, nuovo sound, vecchio sound.
Cosa vuol dire? Che questo suono è inedito per loro, ma le influenze sono tante e chiare, a iniziare da Blondie (l’intro ricorda “Heart of glass”), proseguendo con Robert Palmer e tutto il mondo di inizio anni ’80. Nel testo si citano Axel Foley di Beverly Hills Cop e Charles Bukowski, scrittore caro a Pizzorno.
E’ decisamente una “feel good” song, evoca quel tipo di follia sana e divertente, che ti fa dormire anche in un borsone da viaggio se capita (“I go to sleep in a duffle bag”). Come ha detto Sergio, il termine “psycho” non è inteso in modo dark, il mood è più “Una notte da leoni” che “Psycho” di Hitchcock.
C’è il ritorno alle chitarre rock, soprattutto nel bridge, anche se l’elemento elettronico è ancora quasi predominante, Ben Kealey (tastierista) usa bei suoni di synth e il suo apporto al suono della band è ormai fondamentale.
Il cantante Tom Meighan canta all’unisono con Sergio Pizzorno come già accaduto in molti pezzi di 48:13, rendendo questo duo sempre più simbiotico.
Il brano è una sorta di indie-pop, i suoni sono ricercati, ma la melodia è catchy e entra in testa subito. I Kasabian hanno intrapreso questa strada da un po’, ma se la qualità è così buona, allora c’è speranza anche per il genere popolare.
Finito il giudizio “tecnico”, devo dire che ho amato la canzone dal primo ascolto e non vedo l’ora di ascoltarla live; come sensazioni, personalmente sento la California, il mare, un viaggio, mi mette buon umore.
Sull’artwork non mi esprimo, diciamo che non sono una fan di Aitor Throup, graphic designer già al terzo lavoro con i Kasabian.
Il video di You’re In Love With a Psycho lo potete trovare qui:
Dal nuovo album dei Kasabian ‘For Crying Out Loud’, disponibile per il pre-order ora.
Venerdì 17 marzo i Kasabian hanno finalmente presentato il primo singolo “You’re In Love with a Psycho” e annunciato il loro sesto album intitolato “For Crying Out Loud“, disponibile in pre-order su Kasabian Store e altri store digitali, i link qui:
iTunes: http://smarturl.it/FCOLitunes
Sergio e Tom hanno continuato la promozione su Radio X giocando a Rock&Roll Pictionary (ovvero disegnando solo nomi di band) e regalando perle di saggezza come “We live for the road” (Tom).
Dopo un po’ di commenti calcistici (alcune date del tour coincideranno con le partite di Champions League del Leicester City) si parla finalmente di “For Crying Out Loud”, Sergio lo descrive come un “feel good record”, positivo, pieno di speranza, registrato quasi tutto a Leicester e un po’ a Londra. La scrittura è durata poco, mentre per la produzione dellìalbum hanno impiegato un po’ più di tempo.
Il singolo è stato scritto in uno di quei momenti che tutti i musicisti sognano: “ci ho messo 15 minuti, le parole sono arrivate insieme, dovevo solo riempire gli spazi, ho preso la chitarra e tutto è venuto da sè, neanche io so come, vorrei saperlo così da poterlo fare sempre”, così Sergio ha descritto il processo di scrittura.
Parlando di live, Tom parla di come sia stancante viaggiare, ma di come sia bello poter scoprire nuovi paesi e nuove culture. A proposito dei posti preferiti dalla band per suonare in UK, i ragazzi scelgono Leicester, naturalmente, e Glasgow, dove le persone sono definite da Tom “animals, but good animals”, scatendando le risate di tutti. Il Dj suggerisce addiritura di usare il nome Good Animals per chiamare i fans dei Kasabian e stampare le t-shirt con quel nome. La conversazione si conclude sull’amicizia che lega Tom e Sergio fin dai tempi della scuola.
Comunicazione di servizio: abbiamo avuto un po’ di problemi con il nostro sito kasabianitalia.com. Stiamo lavorando per sistemarlo e aggiornarlo con tutte le news vecchie e nuove. Abbiate un po’ di pazienza. Vi comunicheremo quando sarà pronto.
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Dando il calcio d’inizio alla nostra panoramica della musica più eccitante di quest’anno, i Kasabian ci parlano del loro “pericoloso” nuovo album.
A dieci anni dal loro debutto, i colossi del dance-rock di Leicester, stanno preparando il loro album piu’ imponente ed elettronico. Con un piccolo aiuto dalla mano di Dio…
Tutti quanti hanno bisogno di un buon ascoltatore, ogni tanto. Una figura che possa offrire consigli, idee e gentilmente spingerli sul giusto cammino. Per i Kasabian le direzioni artistiche provengono sotto l’ improbabile forma del figlo di 3 anni del chitarrista Sergio Pizzorno: Ennio.
“Ha delle opinioni molto forti,” sorride Pizzorno, “se esce fuori qualche robaccia subito dice: ‘questa è spazzatura, spegni!’ La nostra musica gli piace tantissimo, ha anche dato il nome ad una nuova canzone del nostro disco: Bumblebee. C’ è questo ronzio in essa e lui me l’ha chiesta per tutto il giorno ‘fammi ascoltare l’ape indaffarata, fammi ascoltare l’ape indaffarata’, l’ho messa su e l’ho cambiata un po’, Busy bee non è cool come Bumblebee.” (ride)
Accomodando il suoi 195 cm (e più) al piano dell’Ark Studio ad ovest di Londra, Pizzorno sta attualmente apportando i tocchi finali al 5 album dei kasabian, che dovrebbe uscire a giugno. Infagottato per difendersi dal freddo pungente, occhi verdi che brillano da sotto una criniera di capelli neri, Pizzorno è un incrocio tra uno sciamano del rock’n’roll ed un cosacco russo, che si entusiasma tranquillamente per la nuova direzione dance dell’ultimo album.
“Il primo strumento musicale che ho posseduto, avevo 13 anni, è stato un campionatore; avevo tutte queste cassette rave – (bootleg dei primi anni Novanta) Fantazia, Amnesia House Book Of love – quindi è come se fosse un legame con le mie radici,” fa notare il chitarrista. “Siamo questa grande rock band e suoniamo ai festival con 50.000 persone in un campo, perciò se tiro fuori una musica d’ambiente di 10 minuti, ci sarà un casino di gente che (tira un respiro) dirà ‘Cos’è questa roba?’, ma cerco di mettere molto di quel genere nella mia musica. Si può abbracciare quell’ elemento dance-elettronico, ma comunque bisogna sempre dargli una personalità umana e dei sentimenti in cui potersi riconoscere.”
Sono passati 10anni ormai da quando Pizzorno e il frontman Tom Meighan hanno formato i Kasabian, mixando la spavalderia dei fratelli Gallagher con lo scricchiolante groove dance-rock.
Da allora hanno stabilmente continuato a farsi strada. Riempiendo il vuoto lasciato dagli Oasis sia nei cuori di coloro che comprano i dischi che nelle scalette degli organizzatori dei festival, hanno fatto da headliners a Reading e Leeds nel 2012 e la scorsa estate sono diventati la prima band a fare da headliner al Queen Elizabeth Olympic Park. Pizzorno ha iniziato a lavorare al nuovo album, che non ha ancora un nome, nel suo studio di casa alla fine del 2012, quasi suibito dopo che il gruppo aveva terminato un tour di 18 mesi a supporto del loro album del 2010 Velociraptor!.
“Non ho mai davvero avuto del tempo libero,” fa notare. “Non so cosa fare. Passano un paio di settimane e penso ‘darò solo un’occhiata allo studio, accenderò un po’ di cose.’ Poi invece finisco del dire ‘Cazzo, questo potrebbe essere l’inizio di un album.'”
A primavera del 2013, Pizzorno diceva alla gente che le loro nuove canzoni ‘arebbero ucciso il rock’n’roll e ‘distrutto le chitarre’, con Meighan che descriveva le demo che aveva ascoltato come ‘fulminate’ e comparandosi ai Prodigy.
Pizzorno cita come influenze i Nirvana, Yeezez di Kanye West e l’hip-hop sperimentale dei Death Grips. Però, con l’album quasi terminato, è cauto nel parlare troppo delle canzoni, così meno persone si fanno l’idea sbagliata.
“Non voglio dare nessun aggetivo,” dice cautamente. ” Bisona fare attenzione perchè poi rimangono.”
Ma allora Bumblebee? Come la descriverebbe alla gente? Pizzorno ci pensa per un momento.
“Beastie Boys doppiati con una sorta di Zeppelin, e ritornello alla Rage Against The Machine. Ha il sapore di una fuga in macchina dopo una rapina. Tutto sta per andare in fumo ma poi arriva la fottuta mano di Dio che sbatte sul pavimento e click! poi tutto diventa ‘Cazzo, togliti di mezzo!’ Saresti in gradi di vedere la folla pogare dallo spazio!”
Fortuna che non avrebbe dovuto dire niente.
Se Pizzorno è l’attento direttore musicale dei Kasabian, Meighan è il loro esuberante cerimoniere. Amichevole quasi a livello patologico, tutto per lui è ‘meraviglioso’ : dalla paternità, alle nuove canzoni della band, ai loro piani per l’anno nuovo. Mentre prima si sarebbe divertito a sparare a zero sull’ attuale scena musicale, ora loda magnanimamente gli Arcade Fire “una delle poche vere rock band del Nord America”, i ragazzini irlandesi The Strypes “sono fantastici”, Kanye West “è una vera rock star” , e Jake Bugg “è meraviglioso ciò che ha fatto”.
Mentre il suo compagno di band lavorava sui demo, in quella che Tom chiama “la caverna magica di Sergio” , il cantante ha fatto “cose normali” e aspettato che il suo amico d’infanzia gli desse un assaggio del loro nuovo album.
“Ho ascoltato alcune ideee e demo, poi un giorno Sergio ha messo sul tavolo del mixer 7 tracce, schiacciato play e BOOM! Eccolo lì “, ricorda Meighan.
“Sono rimasto sbalordito…non si può descrivere. Non ho parole. Per la prima volta non ho parole da dire!”
Anche se sta attualmente avendo problemi a trovare le giuste parole, per quanto riguarda le poche tracce di cui il Q Magazine è stato informato, possiamo dire che le parole di prima di Pizzorno e Meighan di un album “fulminato” che avrebbe “distrutto le chitarre” sembrano essere abbastanza accurate.
‘Bumblebee’ (calabrone), la canzone prevista come traccia d’apertura, parte con una fase digitale sfumata e robotica (presumibilmente l’insetto indaffarato da cui è tratto il titolo) e continua poi con dei sintetizzatori prog, prima di esplodere diventando un colosso barcollante fatto di bassi nebulosi,un beat sferragliante e ‘Hey, Hey, Hey!’ gridati in modo aggressivo. Suona come i Rage Against The Machine che pogano con gli House Of Pain ad un concerto dei Prodigy e, sebbene sia candidata a diventare uno dei pezzi più strong che i Kasabian abbiano mai registrato, in essa si nota chiaramente una mancanza di chitarre.
Allo stesso modo, ‘Explodes’ è quasi del tutto basata su dei sintetizzatori. Ispirata ai lavori delle colonne sonore dei film sci-fi/horror del regista John Carpenter, è un mix paranoico e caotico di arpeggi digitali, ritmi sobbalzanti e giochi elettronici per computer anni ’80.
‘Kid’ invece, comincia con dei colpi di violoncello dal suono seghettato e sinistro, prima di immergersi in un crescendo dai toni scuri ed impetuosi, assistito da un coro vocale.
Tuttavia, probabilmente, la migliore di tutte è ‘Ezz’Eh‘, il primo possibile singolo. Fu scritta dopo che Pizzorno lesse in un quotidiano che l’accento di Leicester stava scomparendo, ed è una canzone spavalda in vecchio stile disco, che vede Meighan nel ruolo di cellula impazzita della società provinciale, che gira per la città e rimette le parole al proprio posto. Contiene quello che il chitarrista considera ‘il testo più divenrtente che io abbia mai scritto’, ed ha un ritmo su due tempi, con riferimenti alla carne di cavallo negli hamburgher e alla gente che viene controllata da Google. Somiglia molto più alle rime di negozio di kebab dei The Streets piuttosto che ai riff più celebri degli Oasis.
Un momento di calma arriva con la traccia di chiusura ‘Scissor, Paper, Stone’. Contiene degli elementi gospel, l’ispirazione al lavoro solista di George Harrison e alle colonne sonore di Ennio Morricone (dal quale il figlio Ennio ha preso il nome) per gli spaghetti western. Le sue ispirazioni da fine della notte, sono un’ode alle bromances (rapporto tra amici talmente stretto da sembrare una storia d’amore) più durature della storia della musica attuale. “E’ una canzone d’amore scritta per me!” – fa notare Meighan. “Io e Sergio ne abbiamo passate di tutti i colori, quindi è stato molto bello da parte sua fare questo….adesso dovrò scrivere io una canzone per lui.” (ride)
Il prossimo giugno i Kasabian si esibiranno per un enorme concerto davanti a 35 mila persone al Victoria Park, nella propria città natale di Leicester, mentre rimangono ancora tra i migliori candidati come headliners per il Glastonbury di quest’anno (Giochiamocela! – dice Meghan- Non ho acora ricevuto alcuna telefonata, quindi non posso dire nulla, ma amo quel festival.)
L’anno scorso Meighan aveva detto a questa rivista, che la cosa che più amava di essere in una band era ‘Inseguire il sogno…il brivido di provare a diventare grandi come rock band’. Ma adesso avranno raggiunto l’obiettivo?
“Questo disco è il meglio per noi”, sostiene il cantante, “se fossimo una montagna saremo in cima all’Everest adesso. Abbiamo issato la bandiera e la stiamo onorando. Sul tetto del mondo, ecco dove siamo amico!” (ride)
Ma quindi come si può andare oltre?
“Si va nello spazio” dice Meighan, “oppure si affonda. Oppure mandi a fanculo tutti e registri un album country.”
L’album country dovrà aspettare. Per adesso i Kasabian possono godersi il brivido di avercela fatta.
Chris Catchpole.
Thanks to Kasabian Empire Tumblr and Sally for the scans.
Fonte Q magazine – feb 2014.
I Kasabian ritornano in patria con un enorme concerto la prossima estate al Victoria Park.
La band che ha vinto diversi dischi di platino, un Brit awards e divers Q ed NME awards e che ha suonato di fronte e migliaia di persone in tutto il mondo, terrà un concerto nella loro città il 21 di giugno.
I biglietti per il concerto sono circa 35.000, segneranno il 10 anniversario dall’uscita del loro omonimo album di debutto e potranno essere acquistati a partire dalla fine di questa settimana.
Questo sarà il primo grande concerto al Victoria Park dopo gli eventi gratuiti di BBC Radio One Big Sunday a cui hanno partecipato star come Kylie Minogue e Coldplay suonando davanti a più di 100.000nel 2001, e i Supergrass ed Alicia Keys che si sono esibiti nel 2002.
Erano anni che il frontman dei Kasabian, Tom Meighan, il chitarrista e compositore dei testi del gruppo,Serge Pizzorno e il bassista Chris Edwards, tutti cresciuti tra Blaby e Countesthorpe, volevano organizzare un concerto nella loro città.
In un’intervista esclusiva rilasciata al Mercury per annunciare il concerto, Sergio ha detto che sarà una pietra miliare nella loro carriera.
“E’ come se tutto questo era destinato ad accadere,” ha detto Sergio.
“Sarà l’anniversario dei 10 anni dal primo album ed è una cosa giusta. E’ come se noi avessimo mirato a raggiungere questo traguardo fin dall’inizio. Siamo molto eccitati. Se tutto va bene la città intera prenderà vita.”
Serge ha inoltre aggiunto che spera che lo show possa essere di inspirazione per altri musicisti.
“Vogliamo davvero fare qualcosa per inspirare prossima generazione di ragazzi. Sei un ragazzino e vedi una band della tua stessa strada suonare un grande concerto in città…beh, spero che sia di inspiarazione. Quando eravamo giovani abbiamo dovuto girare la nazione per poter vedere i gruppi che amavamo perciò è una cosa grandiosa poter essere in grado di fa questo concerto.”
Il supporto dei propri concittadini è sempre stato fondamentale per il gruppo, che nel 2009 ha tenuto 3 concerti alla De Montfort Hall e ha organizzato 2 pullman pieni di fan di Leicester per farli asistere ad un esclusivo concerto a Londra.
Nel 2011 hanno tenuto un concerto (senza biglietti messi in vendita e per pochissimi fortunati fans) in un Boeing 747 completamente privo di sedili al Bruntingthorpe Proving Ground, vicino Lutterworth, e anche uno show con Radio 1 alla Leicester O2 Academy.
Ma hanno detto che il loro sogno è sempre stato quello di suonare per migliaia di fans nella loro città natale.
“Abbaimo fatto concerti a Leicester, ma il concerto più grande che siamo riusciti a fare nelle vicinanze è stato quello di Nottingham,” ha detto Chris. “Questo è quello che abbiamo sempre voluto fare – realizzare qualcosa di questo genere anche a Leicester. Nonostante però avessimo voluto farlo da anni, è positivo che non abbiamo realizzato la cosa per Empire o per WRPLA. Ora abbiamo ben cinque album tra cui vale la pena di scegliere le canzoni. Sarà meraviglioso e speriamo possa aprire la strada per il Vicky Park ad altre band.”
La band è attualmente al lavoro per il loro quinto album, i cui dettagli vengono tenuti segreti.
Però hanno detto che puntano per la sua uscita proprio in tempo per lo show di Victoria Park.
“Non stiamo più nella pelle, sarà grandioso,” ha detto Tom
Il sindaco di Leicester Peter Soulsby ha affermato che si tratta di un grosso evento per la città .
“Leicester è incredibilmente orgogliosa dei Kasabian e siamo contentissimi di ospitare il concerto per celebrare i nostri eroi,” ha dichiarato Soulsby.
“Non ci sono dubbi sul fatto che questo sarà uno degli eventi musicali di punta di tutta la città per la prossima estate.”
Andy Copping, portavoce di Live Nation si è detto “felicissimo” che il concerto stia finalmente accadendo.
“Avendo lavorato con la band fin dagli inizi, è stato sempre un mio sogno quello di organizzare un show di ritorno a casa per loro.” ha affermato.
“La band è molto orgogliosa di Leicester e questo evento per loro è molto più importatnte di qualsiasi altro concerto che abbiano mai fatto. Spero davvero che la gente di Leicester supporti l’evento e celebri il successo di persone come loro.
I Kasbian suoneranno al Victoria Park sabato 21 giugno.
I biglietti costano £39.50 (47,16 euro) e saranno in vendita da venerdì a partire dalle 9 del mattino su www.livenation.co.uk e su www.ticketmaster.co.uk
Chi non ha mai sentito parlare del Leeds Festival? Chi non ha mai visto l’epica partecipazione dei Kasabian a questo famosissimo Festival?
Be’ potete farvi un’idea guardando questo video: http://www.youtube.com/watch?v=fJUptZ02Ne0
Durante il bis la band si è presentata sul palco indossando costumi da scheletro e la folla non è stata da meno. E se anche Piazza Duomo diventasse così?
In occasione della data milanese del 30 maggio, stiamo organizzando una coreografia che vorremmo coinvolgesse più gente possibile in modo da creare un esercito di scheletri. Stiamo già provvedendo a stampare svariate maschere che distribuiremo poco prima dell’inizio dello show, ma per rendere l’evento davvero “massive” abbiamo bisogno del vostro aiuto. Potete infatti stampare la vostra maschera direttamente a questo link http://sogoimg.s3.amazonaws.com/kasabian-live-skull-mask.pdf e indossarla non appena i Kasabian saliranno sul palco.
SPREAD THE WORD!!!
Bel colpo messo a segno dal Genoa in vista della stracittadina n° 106
Milano, 12 Aprile 2013 – All’insegna del rock il derby numero 106 della Lanterna in programma domenica allo stadio Luigi Ferraris. Nell’ambito delle celebrazioni per il 120° anniversario della fondazione del Genoa Cfc, il Club più antico del calcio italiano, Sergio Pizzorno, cantante, polistrumentista e autore principe dei Kasabian, band di culto a livello planetario, assisterà al live-match tra rossoblù e blucerchiati.
Nasce sotto il binomio calcio e musica, dentro uno spartito rock and gol, la presenza a Marassi di Sergio Pizzorno, tifoso del Leicester in Inghilterra e del Genoa in Italia. Una passione, quest’ultima, ereditata dallo zio Gianni e coltivata a distanza, con iniziative come quella siglata nel novembre 2011. Al termine di un concerto a Milano, il musicista inglese consegnò la sua chitarra, una Fender Stratocaster, a una delegazione della Società genovese, per metterla all’asta e contribuire a una raccolta fondi per gli alluvionati.
Dalle parole ai fatti il passo può essere breve. Ma soprattutto coinvolgente, come uno dei famosi riff che fanno impazzire milioni di fans in giro per il mondo. E così, dopo il simpatico messaggio lanciato giovedì dalla FanPage ufficiale della Sony, l’etichetta discografica dei Kasabian (“C’mon Genoa! Win the derby!!!”), Pizzorno ha riposto “yes” all’invito formulato dal Genoa, in piena sintonia con gli attestati di affetto arrivati dalla comunità genoana.
Calciatore per diletto Sergio Pizzorno partecipa abitualmente a iniziative di solidarietà sui campi di gioco, come nel caso degli eventi organizzati sotto la bandiera di Soccer Aid, manifestazione che raduna stelle del calcio e personalità internazionali, allo scopo di destinare risorse per incentivare progetti di sviluppo Unicef in Asia, Africa e Sudamerica.
Fonte: SonyMusic and Genoa CFC